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Immagine del redattoreFIDC-UCT

UN SUCCSSO IL CONVEGNO DI FILATTIERA SULLA PSA

È stato senza alcun dubbio un convegno che ha centrato in pieno gli obbiettivi che si erano posti Federcaccia Toscana – UCT e Federcaccia Nazionale, quello andato in scena con successo lo scorso venerdì a Pieve di Sorano a Filattiera (MS) dedicato a fare il punto su “Ruoli e responsabilità per contrastare la diffusone della PSA” coinvolgendo le Istituzioni a tutti i livelli.

Un pomeriggio di confronto e scambio di idee alla presenza di oltre 300 persone tra cacciatori, Istituzioni, tecnici, agricoltori e forze dell’ordine, dedicato a un tema sanitario molto delicato per tutto il Paese – quello della PSA appunto – per cercare di aumentare il dialogo e la sinergia fra tutti gli attori coinvolti, anche in virtù della nuova Ordinanza commissariale approvata proprio poco prima dei lavori.


Dopo i saluti della Sindaca del Comune di Filattiera Annalisa Folloni, con un intervento circostanziato e ben incentrato sulla problematica, assai sentita sul territorio, moderati da Marco Ramanzini si sono susseguiti i contributi del Presidente nazionale Federcaccia Massimo Buconi, del Sottosegretario al MASAF, sen. Patrizio Giacomo La Pietra; di Marco Ferretti, dell’Ufficio Caccia della Regione Toscana; del Commissario straordinario alla PSA, Giovanni Filippini e della Vicepresidente della Giunta Regionale Toscana – nonché Assessore all’agricoltura, sostegno alle imprese e alle produzioni agricole e zootecniche e alla caccia – Stefania Saccardi.A Marco Salvadori, Presidente regionale Federcaccia Toscana-UCT e Vicepresidente nazionale il compito di concludere tirando le fila di un pomeriggio di lavori intenso e impegnativo.


Al centro dell’intervento del Presidente Buconi le riflessioni e le proposte del mondo venatorio all’attenzione del Commissario, del Governo e delle Istituzioni regionali, ribadendo che la caccia e i cacciatori sono e saranno sempre in campo per l’interesse generale, in un percorso in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte, evidenziando la necessità di attuare strategie che escano dalla sola logica del depopolamento della specie cinghiale e solo limitata al territorio libero. “Abbiamo di fronte un Commissario che ci conosce bene ed ha già fattivamente operato con i cacciatori proprio affrontando la sfida PSA in Sardegna – ha dichiarato riferendosi a Filippini – Quindi sa che i cacciatori faranno la loro parte. Ma dobbiamo tenere nella dovuta considerazione il grande lavoro, che rivendico e sottolineo con forza, delle squadre di caccia al cinghiale, senza le quali sarebbe impossibile attuare il monitoraggio del territorio, le opere di prevenzione alla diffusione della PSA e gli adeguati interventi di controllo. Ringrazio il Sottosegretario, il Commissario e la Vicepresidente per la loro partecipazione a questa e alle altre numerose iniziative organizzate da Federcaccia, ma soprattutto per la loro attenzione e considerazione a quanto i cacciatori tutti fanno concretamente sul territorio a vantaggio non della loro passione, ma di tutta la società”.


Grande riconoscimento al mondo venatorio e alla realtà regionale toscana anche da parte del Sottosegretario La Pietra: “Complimenti alla Toscana che si è dimostrata una delle Regioni più virtuose di tutto il Paese. Dobbiamo ancora fare molto per arginare e debellare questa emergenza sanitaria che mette seriamente a rischio il comparto suinicolo italiano e migliaia di aziende, e gli sforzi compiuti dal Governo sono rivolti non solo a combattere il diffondersi della malattia, ma anche di mettere a disposizione maggiori risorse sia per gli allevamenti che per quanti si impegnano, come i cacciatori, sul territorio svolgendo un ruolo di primaria importanza”.


Interessante l’intervento di Marco Ferretti dell’Ufficio caccia regionale, durante il quale ha esposto il quadro della situazione della specie cinghiale in Toscana, mostrandone anche l’evoluzione numerica e i conseguenti dati relativi a prelievi e danni arrecati alle produzioni agricole dal 2016 – quando la Toscana era la regione italiana con la maggior presenza – ad oggi. Numeri che, come ha sottolineato, “ci dicono che i cinghiali sono diminuiti”.


Risoluto e determinato l’intervento del Commissario straordinario Filippini, apprezzato da tutti i presenti in sala per la chiarezza di esposizione e la disponibilità al confronto: “Per prima cosa dobbiamo chiarire chi è il nemico e il nemico è il Virus. Se vogliamo risolvere i problemi dobbiamo essere determinati e condividere le strategie di intervento” ha esordito, presentando poi anche grazie a una serie di immagini la situazione dell’epidemia e i punti cardine dell’ultima Ordinanza. “Sono fermamente convinto, al di là del potenziamento delle misure preventive necessarie a proteggere gli allevamenti, che il protagonista principale alla lotta alla PSA sul territorio sia il cacciatore. Dato che la malattia non può essere rincorsa dobbiamo anticiparla, e questo stiamo cercando di fare con il nuovo provvedimento. La possibilità di deroghe mirate a divieti e altro che sia necessario – ha aggiunto – è nelle mie mani e intendo ricorrervi non appena le condizioni lo rendano possibile. E anche per questo, per conoscerle rapidamente e bene, ho bisogno di voi cacciatori”.


Di sostegno e considerazione per il mondo venatorio toscano, in particolare per le squadre di caccia al cinghiale, le parole della Vicepresidente regionale Stefania Saccardi. “Abbiamo iniziato a lavorare con i cacciatori già prima che la PSA arrivasse in Toscana. Si parla di impiegare l’esercito per la lotta al virus. Le 600 squadre di caccia al cinghiale sono già un esercito, fondamentale per contrastare la diffusione della malattia, e i cacciatori tutti rappresentano una forza straordinaria, una vera e propria ‘arma in più’ per contribuire a risolvere il problema”.


Un breve giro di interventi dei presenti ha fatto seguito a quelli dei relatori, portando alle Istituzioni presenti al tavolo alcuni approfondimenti tecnici e soprattutto le testimonianze del mondo agricolo e dei cacciatori, in particolare con le parole di Emiliano Centofanti dell’ATC di Massa, già da tempo impegnato nella lotta all’epidemia e che ha colto l’occasione per “ringraziare tutti i cacciatori del territorio per il loro lavoro, e per aver investito attraverso i loro fondi nell’adeguamento di numerose case di caccia trasformandole in veri e propri centri di sosta così come necessario e richiesto dalla situazione”.


Al Presidente regionale Marco Salvadori il non facile ruolo di concludere facendo la summa di tanti spunti interessanti e di rilievo al termine di una sessione di lavoro certamente proficua, ma complessa. E proprio facendo riferimento a questa complessità Salvadori ha richiamato e sottolineato l’importanza di un reale coordinamento a tutti i livelli, che risulti efficace e in armonia con gli strumenti legislativi delle Regioni, per consentire azioni rapide e incisive. “L’eccessiva burocrazia in molti aspetti della lotta alla PSA, anche nella realizzazione dei centri di sosta, ad esempio, ha rallentato fin troppo gli interventi indispensabili a superare l’emergenza e ‘liberare’ i territori oggetto di restrizioni. Ringrazio di cuore tutti i cacciatori impegnati in questa lotta, in particolar modo le squadre organizzate di caccia al cinghiale, sempre in prima line a e senza le quali sarebbe impensabile gestire adeguatamente la specie e sconfiggere la malattia”.

1 commento

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andreapucci039
Oct 07

Ma come si fa a debellare se ci bloccano le squadre? Danno il permesso a cacciarlo singolarmente versando 30 euro,una vera presa in giro.

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